Vadim Viktorovich, come e’ iniziata la vostra attivita’? Perchè avete deciso di lavorare proprio con arredamenti  italiani?

Tutto ebbe inizio  col «Salone dei mobili di extra-classe «Italia», il primo a Ekaterinburg, che 16 anni fa cominciò a promuovere il mobile italiano sul mercato degli Urali. Nel 1995, per la prima volta, sono stato in Italia per visitare alcuni mobilifici e conoscere  le novita’ che offrivano. Nel  2000,  insieme al mio socio Aleksandr, decidemmo di metterci in proprio e aprire un piccolo negozio di mobili. Abbiamo iniziato da nulla, senza alcuna sponsorizzazione. Le prime fabbriche italiane con cui abbiamo preso a lavorare sono state la “Fratelli Rossetti” con una serie classica di mobili (studi, camere da letto, salotti), la “Corinto” ( divani e poltrone), la “Pescarollo”, la “GSG”.

Man mano, visitando le mostre e cercando di rispondere ai gusti dei clienti  e alle loro esigenze, oltre a stabilire   contatti commerciali abbiamo stretto amicizia con molte fabbriche con le  quali continuiamo a collaborare tuttora. Nel nostro elenco attualmente  ci sono piu’ di 200 mobilifici italiani.

“Vadim Kadochnikov, direttore generale della “Corporazione Alevada””

Lei vende mobili italiani da 16 anni. Quali, a Suo parere, sono i  principali risultati da Lei  conseguiti in questi anni?

Il risultato  più’ importante e’ l’accumulo di una grande esperienza. Prima andando in una fiera cercavamo di trovare il maggior numero possibile di nuovi partner.

Ora, invece, cerchiamo solo ciò che interessa maggiormente al cliente e che può’ risultare il più’ attuale ed utile. Disponiamo di oltre  200 cataloghi dei mobilifici  con cui lavoriamo costantemente. Ogni anno durante le mostre  scegliamo due nuove fabbriche  e cominciamo a promuovere i loro prodotti sul nostro  mercato. Inizialmente, proponevamo mobili in base ai cataloghi, su richiesta,  avendo un piccolo ufficio non potevamo allestire  esposizioni.

Adesso nel nostro studio «Cinzatti» vi sono varie esposizioni di mobili, di campioni di tessuti, di campioni di legno. Tutto ciò si può guardare, toccare con  mano per convincersi che si tratta di prodotti di qualità.

Lei visita sempre le più prestigiose  fiere  italiane di mobili,  quali tra esse sono Le più’ utili?

Ogni anno visitiamo le mostre specializzate di Milano che danno le tendenze in atto  nel design dei mobili e degli interni e formano la moda in questo settore. E’ sempre utile visitare la mostra  «Abitare il tempo» a Verona. A mio avviso,  e’ interessante anche la  «Domo 360» a Pesaro che, due anni fa, ha cambiato la sua concezione. Nel nostro salone sono esposti mobili italiani, ceramiche, articoli per l’illuminazione. Adesso pensiamo di aggiungere anche  gli accessori per l’arredamento. A tale scopo, prevediamo di visitare la mostra  «Macef» a Milano, dove si possono trovare soluzioni originali di design per gli interni ed una  vasta gamma di articoli decorativi e di accessori per la casa. Senza dubbio è assai utile visitare le mostre italiane. In  ciascuna di esse  troviamo  sempre alcuni modelli nuovi di mobili.

Cosa distingue il mobile italiano dai mobili prodotti in altri paesi?

In primo luogo, lo distinguono, da un lato, lo stile  che è italiano, l’alta qualità’ garantita, la grande esperienza pluriennale dei maestri italiani e, dall’altro lato, l’impiego delle tecnologie più’ avanzate anche nella  fabbricazione di mobili classici. Vorrei menzionare anche la disponibilità delle aziende  italiane a risolvere le questioni relative alla promozione del mobile italiano sul mercato russo. Il mobile italiano non è soltanto  tradizione ma è anche  ricerca continua, perfezionamento, introduzione di nuove tecnologie e, ovviamente, elaborazione di nuovi modelli. I designer italiani non cessano  di stupirci con i loro capolavori per gli interni delle nostre case, dei nostri  uffici e  alberghi.

Qual e’ il segreto della creazione di un’ arredamento italiano che abbia stile ma sia, allo stesso tempo, confortevole ed accogliente?

Senza dubbio è  il gusto. Il design non esiste separato dal gusto. Le persone hanno timore a  distinguersi dalla folla e non sempre sono disponibili  a comprare un articolo di design.  Si  ritiene che  il design sia  fatto per quei pochi che lo apprezzano,  mentre   la restante  massa della popolazione  capisce il design a livello del  «bello – non bello».

Nello scegliere i mobili e le soluzioni per l’arredamento, il committente  preferisce qualcosa  di medio fra il classico e gli stili contemporanei,  qualcosa che non lo trascini fuori dell’ambiente abituale, ritenendo, chissà perché,   che le  soluzioni osé’ lo irritano e dopo  un po’ lo  annoiano.

Per fortuna oggi tutti vanno all’estero e cominciano ad apprezzare il design di stile e di qualità.